INDICAZIONI GENERALI SUL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FRASSINO


INTRODUZIONE

La presente pubblicazione è una sintesi di quanto pubblicato in precedenza e risponde alla necessità di dare una semplice e immediata informazione sul nostro Santuario con poche pagine di agevole consultazione.
Questo libretto vuole essere una facile guida alla visita devota del Santuario per i numerosi visitatori, per comprendere e apprezzare quanto e con quale amore è stato fatto dai nostri antenati che in ogni tempo, sin dalle origini del miracolo, ebbero cara la Madonna del Frassino alla cui intercessione sempre si rivolsero, come tuttora avviene, per implorarne la materna protezione.

 

POSIZIONE GEOGRAFICA

Il Santuario si trova nel territorio del Comune di Oneta, in Valle del Riso, a circa 32 Km dal capoluogo della Provincia bergamasca, è situato alle pendici dell’Alben su una collinetta a quota 954 metri; il luogo trae origine dall’antico toponimo “Frasen”, attestato già nell’estimo del 1472, con il quale la gente di Oneta individua tuttora un colle, sul quale un tempo vi era forse un maestoso frassino. La presenza del grande frassino può avere suggestionato la fantasia dei primi abitanti che finirono per chiamare il posto con lo specifico nome dell’albero. Tale appellativo non deve quindi trarre in inganno poiché il miracolo della Madonna del Frassino non ha nulla a che vedere con una “Madonna arborea”, cioè la Vergine Maria apparsa su un albero.

 

 L'ANNO DEL MIRACOLO

Non vi è alcuna certezza dell’anno esatto del miracolo. Dai verbali delle prime visite pastorali dei vescovi Lippomano nel 1536 e di S. Carlo Borromeo nel 1575, ci confermano che non esistevano documenti relativi ad un eventuale processo informativo, come invece più fortunatamente accadde per altri santuari. Tuttavia, i verbali del Borromeo sono molto espliciti nell’indicare che l’entusiasmo per l’evento straordinario venne rafforzato da una serie di visioni mariane collettive, e l’anno di queste visioni è sicuramente il 1512, mentre è incerta la data del 2 luglio per il miracolo originario.

 

CHE COSA ACCADDE SUL COLLE DEL FRASSINO NELL’ANNO 1512

L’episodio fondamentale è il sanguinare di un’immagine della Madonna che era dipinta sulla parete di una fontana posta a lato, a tre metri circa, di una piccola cappella, dedicata alla visita di Maria alla cugina  Elisabetta, in cui si celebrava il 2 luglio. (L’episodio è attestato negli atti già citati del Borromeo). Testimone dell’evento è una donna, che la tradizione indica in una giovane pastorella della frazione Scullera in Oneta di nome Pierina Carobbio, da tutti chiamata familiarmente Petruccia, sofferente di un doloroso male agli occhi; la ragazza con un panno di lino raccolse le lacrime del sangue sgorgate dagli occhi dell’immagine miracolosa che vi rimasero impresse. Per molti anni la preziosa reliquia con le lacrime miracolose venne conservata in una teca, in seguito fu trafugata, ma il sangue rimasto impresso sul panno usato per detergere l’immagine sacra, venne interpretato come una prova della ”Apparizione” della Madonna e anzi, coll’andar del tempo, esso divenne “il sangue della Madonna che era apparsa a Petruccia” e al cui contatto la pastorella era guarita. Questo stadio della tradizione si cristallizzò nel 1760 ad opera di uno scrittore veneto di nome Flaminio Cornaro con il suo libro sulle Apparizioni della Madonna nel dominio Veneto.